lunedì 15 ottobre 2012

Il pensiero a km Zero

La felicità è come l'acqua: è gratis ma siccome qualcuno la vende allora tutti la comprano, e a un certo punto la mediazione economica diventa fondamentale. In un mondo trasformato in mercato non sarai mai felice senza soldi e senza soldi non potrai più nemmeno bere un sorso d'acqua fresca.

C'è anche una fetta di questo mondo-mercato che si chiama "cultura" i cui prodotti sono costituiti per lo 0,000..% da pensieri e riflessioni "originali" e per la restante parte da discussioni, interpretazioni e vaneggiamenti sul pensiero altrui. E' forse il peggior mercato esistente dal punto di vista della qualità del prodotto: come se l'industria automobilistica fosse fatta dal 99,99% di auto usate, rotte e taroccate.
Un campo sterminato di fiori di cartone dove nel mezzo cresce mimetizzato e introvabile anche qualche fiore vero. Tutta questa letteratura secondaria o parallela non aggiunge nulla a quella originale ma ha un costo, come una vera tassa sul pensiero applicata tramite il meccanismo infernale del mercato dell'informazione e della cosiddetta cultura, si riscuote e in denaro e la si paga anche con la contaminazione delle fonti originali.

Quando un grande pensatore compare nel mezzo della storia dell'uomo dicendo gratis cose molto semplici, questo è come il dono dell'acqua di una sorgente che sgorga dalla terra, fresca e felice. Capita troppo spesso, però, che venga ostacolato dal vizio lucroso della mediazione economica a tutti i costi. Subito compare qualcuno che vi invita a non ascoltare il pensatore con le vostre orecchie ma a farlo per il tramite delle sue. Dei volenterosi a pagamento vi raccontano male ciò che altri han già detto meglio. E così, come un semplice e gratuito Cristo finisce per essere mediato da una complicatissima e costosissima chiesa, anche molti altri non riescono a raggiungere i propri ascoltatori se non attraverso la penna e le parole di qualche odioso e costoso parassita.
Questi professionisti delle idee degli altri spiegano ciò che non è affatto spiegabile in maniera più chiara e diretta di quanto non abbia fatto l'autore stesso. Ci mancherebbe! Dove sarebbe il genio di un grande uomo di pensiero se avesse bisogno dell'aiuto di interpreti per rendere meglio le sue idee? Non sarebbe, la necessità di mediazione, la più grande confutazione alla validità di un concetto e alla forza del pensiero?

Non entro nel dettaglio di nessuno scritto e nemmeno voglio citare dei virgolettati d'effetto, i libri vanno letti. Non fateveli spiegare e, credetemi, c'è scritto esattamente quello che riuscite a leggere e a capire. Se qualcosa non capite, studiate di più per capire meglio o date per buona una cosa molto importante: quel libro non è per voi.

Oggi è il compleanno di un pensatore morto molti anni fa, uno che per maltrattamenti e distorsioni subiti da traduttori e interpreti è secondo solo a Gesù Cristo. Uno che, come Cristo, non le ha mai mandate a dire ma che, suo malgrado, ha sempre trovato qualcuno molto interessato che le portasse comunque.

E' fortunato chi può leggere i Vangeli e la Bibbia senza che nessuno debba raccontarglieli, ed è fortunato chi in prima persona legge Federico Nietzsche senza che la noia di un giornalista o la delusione di un professore gli spieghino l'opposto di quanto c'è scritto e suggeriscano cose di cui non c'è traccia.

Oggi ci si comporta così, ed è un ritorno anche questo, si legge direttamente dalla fonte e si osserva un gran riserbo sui contenuti. Delle cose importanti non si parla con nessuno, al massimo, per obbligo di gentilezza, si può indicare una strada..

Nessuno sa nulla di nessuno, non si leggono Ghandi, Hitler, Cristo, Marx, Confucio... ma solo ciò che altri personaggi, necessariamente più mediocri, hanno pensato di loro dopo averli letti. Il risultato è l'appiattimento del pensiero comune sulle caratteristiche tipiche della sensibilità e della personalità del topo di biblioteca. Questo modo di fare della cultura un mercato ha innestato un cuore di topo e di pecora nell'animo di molti leoni. Ad ogni cattivo o buon maestro si affiancano centinaia di traduttori e commentatori che per effetto della posizione dominante sul mercato hanno più visibilità ed effetto della voce originale.
Stiamo per arrivare alla peggiore delle rivoluzioni che un popolo possa affrontare, una rivoluzione per fame. Questa chiede e si seda solo con le pagnotte. Non di meno sarà sanguinosa e triste. Sarà una occasione sprecata anzitutto, e con questo anticiperà un ritorno, perchè sarebbe valsa la pena di lottare per degli ideali e per una cultura diversa. Una rivoluzione anzichè la morte passiva per fame è già un passo avanti, ma non avessero imposto tutti questi inutili filtri alla produzione dei grandi pensatori, l'uomo di oggi non sarebbe così inutilmente pecora, piatto, remissivo e convinto che la vita non abbia valore. E' vero, l'umanità è fatta di diversi matariali, ma non poter essere tutti grandi condottieri non vuol dire dover essere per forza solo carne da macello.

Se c'è un valore nell'educazione allora deve esserci anche una responsabilità negli educatori, i quali vengono imposti a chi, evidentemente, non è considerato capace di educarsi da sè... le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, non andate a cercare qualcuno che vi dia spiegazioni perchè la verità è esattamente così come la vedete.